Oggi a Roma
il Governatore della Banca d’Italia ha presentato la sua Relazione annuale,
prospettando nelle considerazioni finali il concreto rischio della perdita di
due punti di pil nel biennio con il protrarsi della guerra ancora a lungo
"L'aumento
dei prezzi delle materie prime importate è una tassa ineludibile per il
Paese", conclude Ignazio Visco, precisando che "l'azione pubblica può ridistribuirne gli
effetti tra famiglie, fattori di produzione, generazioni presenti e future; non
può annullarne l'impatto d'insieme. Per quanto riguarda le famiglie, gli
interventi calibrati in funzione della loro condizione economica complessiva
anziché dei redditi individuali risultano più efficaci nel contrastare le
ripercussioni dell'inflazione sulla disuguaglianza". La situazione delle
banche italiane è "complessivamente non negativa", chiosa il
Governatore ma il conflitto in Ucraina e i problemi di approvvigionamento delle
materie prime che causano un rallentamento del pil consigliano di "operare
con prudenza" sulla "classificazione dei prestiti, accantonamenti e
distribuzione degli utili".
La
congiuntura è "sostanzialmente mutata negli ultimi mesi. Scongiurato il
rischio di deflazione e superato l'impatto della pandemia sulla domanda finale,
non vi sono più preclusioni all'abbandono della politica di tassi ufficiali
negativi. Il rialzo, che la Bce potrà decidere di avviare nell'estate, dovrà
procedere tenendo conto della incerta evoluzione delle prospettive economiche.
Per far fronte a esigenze in rapida evoluzione, particolare attenzione andrà
dedicata ad assicurare che il processo avvenga in modo ordinato".
Come
commenta le dichiarazioni odierne del Governatore Visco?
“Realmente
fa molto male sentire parlare il Governatore della Banca d'Italia quando dice
che bisogna contenere i salari altrimenti secondo lui si innesca una spirale
che danneggia l'economia reale, queste sono dichiarazioni a dir poco
vergognose.
Ancora oggi
queste persone dimostrano quanto poco stia a cuore la gente che soffre,
l'inflazione ci sta massacrando e lui pensa a salvaguardare il suo orticello
personale, vorrei vedere se persone del suo ambiente riuscirebbero a vivere con
meno di 1000 euro al mese con una famiglia a carico”.
Come
giudica il riferimento a una politica di aiuti alle famiglie nel complesso?
“Ancora una
volta, si cerca di nascondere la polvere sotto il tappeto, i salari erano già
da fame prima della guerra, oggi la situazione è di non ritorno. Bisogna
intervenire con misure drastiche per il recupero dell'inflazione e il
contestuale recupero del potere di acquisto dei salari dei lavoratori e delle
lavoratrici italiane.
Che piaccia
o no a quelle come Visco, oggi più che mai bisogna ripristinare una scala
mobile di guerra, un sistema di recupero che dia forza ai salari e che da quel
momento in poi le famiglie possano affrontare la propria vita senza la paura di
non poter arrivare alla fine del mese”.