La Corte Costituzionale,
presieduta dal 29 gennaio 2022 da Giuliano Amato, ha dichiarato “inammissibile”
il ricorso presentato relativamente alla votazione dell’articolo 7 del
cosiddetto Decreto della Vergogna, d.l. 121/2021.
Con dispositivo
depositato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 giugno, il più importante
organo di garanzia costituzionale, ha così deliberato in merito al conflitto di
attribuzione dei poteri dello Stato sollevato da alcuni deputati (Fassina,
Spessotto, Sodano, Raduzzi) e da un senatore (De Falco) e sostenuto dalla Cub
trasporti, USB e Navaid.
Nel decreto in
questione, all'art.7, la lettera segretata della UE sulla discontinuità di ITA
da Alitalia Sai in A.S. è citata per 3 volte ma è stata resa pubblica solo
all'atto dell’esecuzione della norma e non prima o durante la sua approvazione.
“È vergognosa
e costituisce un precedente pericoloso – esprime il suo sconcerto Antonio Amoroso,
segretario nazionale Cub trasporti - avalla che i parlamentari possano votare
un decreto legge senza conoscerne il contenuto, come successo con il decreto in
questione su cui il Governo, come al solito, ha posto la fiducia. Per la Corte,
a quanto pare, i parlamentari non contano nulla.
Stando a quanto
si legge nel testo del dispositivo, “il parlamentare da solo non può sollevare
questo conflitto, essendo demandata tale facoltà alla singola Camera di
appartenenza nella sua interezza che, invece, come sappiamo, a maggioranza ha
approvato chinandosi al re assoluto Draghi&Co” - aggiunge Amoroso - Lo
hanno fatto come facevano i sudditi dell'imperatore: Camera e Senato hanno
approvato senza conoscere. Non solo. Per la Corte, il singolo parlamentare
poteva informarsi sul contenuto della lettera della Commissione Europea ‘leggendo
il comunicato stampa’ sul suo sito!”
“Ma non basta. La Corte Costituzionale sostiene il falso dicendo che il singolo
parlamentare era nella condizione di avere ‘la tempestiva e puntuale conoscenza’
della decisione della UE: un’autorevole assurdità, dato che lo stesso
Presidente della Camera, scrivendo a Draghi, affermava che era impropria una
votazione su un atto in cui si citano documenti segretati.
Non solo ma lo
ha affermato un Sottosegretario in Commissione Trasporti al Senato alle
doglianze espresse da De Falco: l'atto della UE è segretato.
Siamo oltre i
limiti della tenuta democratica.
È ora di
sollevarsi e di riempire le strade: ci tolgono tutto ma la dignità non si
calpesta.
Non lo può fare
neppure la Corte Costituzionale”.
Ricorso-corte-costituzionale_comunicato_Cub_trasporti.pdf