Rifiuti tossici e veleni il polo chimico di Marghera continua ad essere un pericolo per la collettività!!
Ma il pericolo più grosso è l’irresponsabilità à di chi usa il ricatto della perdita di posti di lavoro quale argomento per tacitare chi da anni denuncia che l’intera città di Venezia siede su una polveriera; come pericoloso ed irresponsabile è minimizzare continuamente quel che succede a Marghera e affidarsi al fatto che il vento non spiri forte e che quindi le nubi tossiche si depositino sul terreno adiacente agli impianti invece che ricadere sul territorio abitato, sperare che non sia coinvolto il deposito di fosgene, che non si determini un disastro a catena.
Nella serata del 29 novembre 2002 per l’ennesima volta è avvenuto un incidente a Porto Marghera uno scoppio in un impianto chimico, in questo caso il tdi 5, un ennesimo incendio, l’ennesima nube tossica.
Non è sufficiente dire l’allarme è rientrato, certo il danno all’ambiente e all’uomo anche in questo caso c’è e rimane. Era ed e’ solo toluendiisocianato quello che è bruciato? quanto ne è stato disperso in aria? comunque il toluendiisocianato che è bruciato in cosa si è trasformato?
Petrolchimico di Porto Marghera:Depositati gli atti di impugnazione della sentenza del 2 novembre 2001 che ha mandato assolti i vertici della chimica italiana in riferimento agli impegni sul terreno legale da Medicina Democratica, dalla CUB e delle parti civili ad essa associate nel processo veneziano che, il 2 novembre 2001, ha visto il Tribunale di Venezia emettere una nefasta sentenza che ha mandato assolti tutti i vertici della chimica italiana colpevoli di aver provocato la malattia e la morte di centinaia di operai del Petrolchimico di Porto Marghera perchè, loro malgrado, esposti al CVM/PVC nonchè per l'immane inquinamento ambientale della Laguna e del suo entroterra, causati dallo sversamento nell'ambiente, per decenni, di migliaia, decine e centinaia di migliaia tonnellate di rifiuti tossici dagli impianti dello stesso polo chimico, Vi informiamo che sono stati depositati gli atti di appello che impugnano in toto l'anzidetta sentenza. In particolare, segnaliamo
Il testo della SENTENZA del TRIBUNALE di Mestre .zip
I SEZIONE PENALE COLLEGIALE TRIBUNALE ORDINARIO DI VENEZIA
Presidente: Dr. IVANO NELSON SALVARANI
Giudice: Dr. STEFANO MANDUZIO
Giudice: Dr. ANTONIO LIGUORI
Pubblico Ministero Dr. FELICE CASSON
PROCEDIMENTO PENALE N. 115/98 A CARICO DI CEFIS EUGENIO + ALTRI
185 anni di carcere - Le richieste del pm Casson al processo contro i vertici del petrolchimico. "Tutti colpevoli" 157 gli operai morti di tumore, l'accusa è di omicidio colposo plurimo.
Chiesti 12 anni per l'ex presidente dell'Eni e della Montedison, Eugenio Cefis
Più alto il ruolo dirigenziale, più alta la richiesta di pena.
Giustizia per le vittime, totale bonifica dei siti, riconversione dei cicli produttivi e chiusura delle produzioni della chimica di morte (CVM/PVC/DCE) per l’affermazione del rischio zero per l’uomo, la donna e l’ambiente.
CONTRO LA MONTEDISON DI PORTO MARGHERA E SUOI DIRIGENTIPER LA MORTE E LA MALATTIA CAUSATE A CENTINAIA DI LAVORATORI DEL PETROLCHIMICO