SIEMENS: oggi in Curia il 22 in tribunale
Abbiamo portato l’Alfa Brera nel cortile dell’accademia di Brera
La fiat ha perso una occasione per riconciliarsi con Milano
Venerdi 11 abbiamo portato la Brera all’accademia di Brera.
Nel cortiletto dell’accademia abbiamo esposto una gigantografia della Brera con la seguente scritta : Alfa Romeo Brera. Perché non a Milano.
Abbiamo esposto anche tre grandi fotografie che racchiudono il significato dell’iniziativa
Infine abbiamo esposto poi lo striscione del polo delle auto di lusso Alfa- Maserati-Ferrariperché dare un futuro all’Alfa di Arese si può, questa è la strada.
Abbiamo constatato concretamente l’interesse e la solidarietà degli studenti che hanno presenziato in massa all’iniziativa.
Questo non è stato solo un atto simbolico ma esprime tutta la nostra determinazione nel continuare la lotta per difendere l’occupazione affinché l’Alfa Romeo di Arese abbia un futuro come luogo nel quale si creino, attraverso lo stile, progettazione, sperimentazione, le vetture e i motori Alfa.
Ciò è possibile attraverso la costituzione del polo delle auto sportive Alfa-Ferrari-Maserati.
È anche un monito verso la Regione Lombardia perché dopo tante parole si decida finalmente a passare ai fatti costituendo il polo della mobilità sostenibile.
E’ necessario infine trovare una soluzione definitiva individuando strumenti atti a esaurire la Cigs entro il 2006. In questo ambito rientrino tutti i lavoratori in Cigs negli enti centrali.
11-11-2005
FLM UNITI-CUB ARESE
Spett. quarta commissione Regione Lombardia
Nota della Cub sulla situazione di Arese e sullo stato degli accordi sottoscritti con la regione Lombardia. Incontro di giovedì 20 ottobre 2005.
Gli accordi sottoscritti con la Regione Lombardia si fondano su due pilastri concatenati tra loro: una forte presenza della Fiat e la costituzione del polo della mobilità sostenibile. In aggiunta a ciò c’era il progetto di Abp. Su tutto questo è il momento di fare un bilancio.
Sulla Fiat
Negli ultimi tre anni è continuato il progressivo disimpegno da Arese. Ad oggi sono occupati 530 lavoratori di Fiat Auto e circa 200 di Powertarin e altri 150 legati ai servizi.
A questi si aggiungono 395 lavoratori in Cigs a zero ore di Fiat Auto e 180 di Powertrain.
Nel mese di settembre si è concluso lo smantellamento delle linee del motore 6 cilindri e del reparto esperienze.
I lavoratori presenti sono oggi racchiusi in un capannone e nel palazzo del Centro Tecnico, che sarà anch’esso chiuso a breve con lo spostamento dei lavoratori al Centro Direzionale. Nell’ultima assemblea degli azionisti è stato dichiarato da Montezemolo e Marchionne che ad Arese rimarrà la progettazione, la sperimentazione e lo stile delle vetture Alfa.
I fatti pero al momento non supportano queste affermazioni, anzi vanno in direzione contraria. Nel piano illustrato all’inizio di agosto a Palazzo Chigi l’azienda infatti non ha parlato di Arese. Se non ci sarà una inversione di tendenza i settori di progettazione, sperimentazione e stile rischiano di essere una scatola vuota.
Lo stesso vale per Powertrain, dopo lo smantellamento della produzione del motore 6 cilindri non ci sono in cantiere nuovi motori da progettare, sperimentare e industrializzare.
Riteniamo che è necessario dare una prospettiva futura allo stabilimento di Arese attraverso la costituzione del polo delle auto sportive Alfa-Ferrari-Maserati condizioni indispensabile per difendere i posti di lavoro ancora esistenti. Inoltre riteniamo necessario che un cospicuo numero di lavoratori in Cigs rientrino per dare un futuro ai settori che Fiat afferma di mantenere ad Arese.
Una soluzione definitiva per i lavoratori in Cigs
Per il terzo anno consecutivo la Fiat ha aperto la procedura di licenziamento per tutti i 395 lavoratori rimasri in Cigs in attesa che il governo emani un ulteriore decreto di erogazione della Cigs al quale tutti gli anni segue puntualmente un accordo di rientro dei lavoratori ampiamente disatteso perché non credibile.
Riteniamo che sia necessario trovare una soluzione definitiva e che si individuino strumenti atti a esaurire la Cigs entro il 2006. Su questo la Regione Lombardia può dare un contributo determinante.
Il polo della mobilità sostenibile.
La situazione ai nostri occhi è sostanzialmente di stallo. Nonostante i ripetuti solleciti, dopo le elezioni la giunta Regionale è alla finestra.
Del progetto del polo della mobilità sostenibile ad oggi è rimasto solo il possibile insediamento della Tvr (sulla quale abbiamo chiesto al presidente Formigoni chiarimenti sulla sua serietà) e dell’ azienda elettromeccanica che pure con la mobilità sostenibile non c’entrano. Per questa ultima azienda inizieranno i corsi di formazione lunedì 24 per 30 lavoratori, che però non potranno essere assunti perché gli spazi non sono stati ristrutturati.
Di tutte le altre aziende elencate nei vari incontri susseguiti al momento nulla è dato sapere. Nonostante la dotazione di 107 Milioni di € erogati con l’ultima legge Finanziaria Sviluppo Italia non ha ancora concluso l’acquisto delle aree di Arese su cui sorgerà il polo della mobilità sostenibile.
Secondo notizie provenienti da Duema, attuale proprietaria delle aree tale accordo dovrebbe partire da gennaio 2006. Dopo questa data i capannoni dovranno essere ristrutturati e poi asegnati alle singole aziende. Si prospetta perciò un periodo ancora lungo, di circa un anno, prima di possibili insediamenti. È evidente che non possiamo essere inermi a così tante lungaggini ed oggi siamo qui a sollecitare il vostro intervento all’interno del consiglio Regionale. Con la Regione è aperto anche il problema del sostegno al reddito dei lavoratori in Cig.
Il Presidente Formigoni si era impegnato a porre nell’attuale nuovo consiglio la costituzione del fondo Regionale per il sostegno al reddito, cosa che sollecitiamo. Su questo la Cub ha presentato alla Regione un progetto che riguarda il sostegno al reddito per i lavoratori in Cigs, quelli in mobilità e i precari sul quale invitiamo il consiglio Regionale ad aprire la discussione e ad assumere delle decisioni operative.
Inoltre tutta la vicenda dei corsi di formazione va a rilento. Mancano all’appello i corsi per i lavoratori di Fiat auto tali da consentire, oltre alla formazione, anche un sostegno di 1000 € per il 2005 e mancano all’appello i corsi per i lavoratori di Powertrain. Il sostegno al reddito diventerà ancora più importante in quanto, la prossima proroga della Cigs per i lavoratori dell’Alfa conterrà una decurtazione del 30% dell’indennità.
Tale progetto, legato alla Logistica prospettato da Aig-Lincoln è sostanzialmente fallito per loro stessa ammissione. È stato prospettato un nuovo piano con la promozione di Pirelli Estate i cui contorni non sono del tutto chiari e sul quale chiediamo alla Regione un approfondimento in quanto in quell’area vi era ed è tutt’ora presente il vincolo della assunzione di 550 lavoratori. Al momento sono solo 70 presso la societàà di servizi Riina, il che non fa ben sperare.
Cosa chiediamo al Consiglio Regionale
Ovviamente che si renda attore e garante della attuazione degli accordi sottoscritti sull’area di Arese. In particolare riteniamo che il consiglio Regionale possa avere un ruolo di proposizione e di controllo attorno a tre aspetti fondamentali:
l’attuazione dei corsi di formazione per i lavoratori in Cigs, sia riferiti al sostegno al reddito, sia riferiti all’inserimento dei lavoratori nelle nuove realtà lavorative il controllo dei flussi di spesa erogati tramite Sviluppo Italia per l’acquisto, la rstrutturazione e l’assegnazione dei capannoni legati al polo della mobilità sostenibile, sia agli aiuti previsti per le aziende che si insedieranno. Il rigoroso rispetto delle norme sulla valutazione di impatto ambientale. Ciò in particolare per l’area denominata ambito A nella quale sorge il progetto Abp.Chiediamo infine che le commissioni e il Consiglio Regionale si adoperino affinché si convochi al più presto un incontro con il presidente Formigoni e tutti i firmatari degli accordi per dare continuità al progetto condiviso.
Milano 20 ottobre 2005
FLM UNITI CUB
ARESE: CHIUDE LA MENSA CENTRALE
Così hanno comunicato Onama e Fiat.
La mensa è lo specchio del disimpegno da Arese.
Chiesto un incontro urgente con Formigoni per scongiurare la chiusura. Silenzio totale