COMUNICATO - STAMPA
Associazione Immigrati Eritrei in Italia (a.i.e.i )
Si comunica che è stata costituita ufficialmente l’Associazione Immigrati Eritrei in Italia (A.I.E.I.)
Tale iniziativa è stata intrapresa da un forte impegno di persone sorrette dalla consapevolezza, che proprio in un momento difficile della situazione politica interna in Eritrea, hanno deciso di affrontare da un lato la complessa situazione in cui si trovano gli immigrati Eritrei in Italia e dall’altro la crudele realtà dei profughi Eritrei costretti a lasciare il proprio paese per sfuggire ad una oppressione disumana.
Di fatti, in questi ultimi decenni, a causa della politica repressiva condotta da parte del regime eritreo sul piano politico, economico e sociale contro la popolazione dell’Eritrea, centinaia di migliaia di giovani Eritrei, sono costretti a fuggire dal proprio paese ed emigrare stabilmente all’estero. Un vero è proprio esodo di un popolo costretto a dover lasciare la propria terra d’origine, il più delle volte senza prospettive.
Per questo motivo, l’Associazione vuole essere un punto di riferimento, in cui l’individuo può poggiare le proprie speranze, placare le inquietudini, le paure generate dalla misera, dall’incertezza e dai problemi del lavoro e di inserimento nella societàà Italiana.
L’Associazione si assume la responsabilità à di rappresentare gli interessi dei propri associati e di difendere, nel senso più esteso il riconoscimento dei loro diritti. Essa operare per sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’indifferenza ai problemi sociali dell’umanità e difendere i valori universali di libertà e democrazia.
Associazione Immigrati Eritrei in Italia (A.I.E.I.)
associazione immigrati eritrei in italia
C/o cub immigrazione
via vallazze 34, milano 20131 – italia -
Tel./fax +39.02.27329845 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
codice fiscale: 97379930155
Milano, 01 Settembre 2004
La vicenda dei profughi Eritrei
Alcune notesulla vicenda del dirottamento aereo avvenuto lo scorso 27 Agosto ’04 dell’aereo che portava un gruppo di 84 eritrei giovani dalla Libia in Eritrea.
La forteemigrazione della gioventù eritrea verso il Sudan ed il proseguimento successivo verso la Libia è impressionante ed il numero difficilmente stimabile. Oramai non è più un mistero che da tempo la Libia è stata trasformata da tempo in un “parcheggio” temporaneo per chi deve raggiungere le coste siciliane, d’altronde basta fare i conti con i continui sbarchi degli ultimi mesi. La Libia da tempo aveva lasciato il libero ingresso agli africani provenienti da diverse parti in quanto li necessitava la manodopera a basso costo.
Negli ultimi 10 mesi, nonostante che il flusso degli arrivi in Libia non sia diminuito, da parte del governo libico ci è stato dato il via ad una vasta campagna di rastrellamento dei “clandestini” che ha portato in prigione di Kufra e Tripoli un numero che va dai 600 agli 800 Eritrei. Dentro queste prigioni, seguito terribili torture inflitte, sarebbero decedute diversi ragazzi Eritrei ed Etiopi. E’ lo scorso luglio, il governo libico seguito alla forte pressione europea aveva dato inizio alla espulsione dei “clandestini” dal proprio territorio. Due aerei carichi di 187 profughi eritrei, maggioranza dei quali ex-militari sono stati rispediti in Eritrea e consegnati al regime di Asmara. Di loro non si è più saputo nulla dopo il loro arrivo.
Le circostanze che hanno portato all’espulsione dei 84 eritrei la scorsa settimana rientrano in questa campagna che si sta consumando nell’assoluto silenzio, unica “coincidenza” è che questa ultima iniziativa avviene in concomitanza alla visita fatta dal presidente del consiglio Berlusconi a Tripoli.
Va ricordato, che il regime di Isayas, in crisi profonda e senza via di uscita, oggi si trova solo con due amici Gheddafi e la famiglia Berlusconi.
Il dirottamentodell’aereo militare è stato un’azione disperata che questi ragazzi hanno intrapreso affinché non venissero consegnati al regime eritreo, consci della fine che gli attendeva una volta arrivati ad Asmara. Quest’ultimi erano stati presi e caricati in modo selezionato dalle prigioni di Kufra e Tripoli. Una volta partito il volo la sommossa dei disperati ha costretto l’equipaggio dell’aereo a chiedere di atterrare a Khartoum nel Sudan, dove il governo sudanese, ha dato il benestare. Tutti gli eritrei hanno chiesto immediatamente l’asilo politico al governo locale mentre contemporaneamente scattavano le manette contro coloro che avevo dato inizio “materialmente” alla sommossa a bordo. Il governo sudanese si è trovato di fronte ad un ulteriore problema internazionale da affrontare e soprattutto essendo da tempo sotto mira degli americani considerato un paese “canaglia” non poteva che provvedere all’accelerazione di un processo immediato. Di fatti i quindici che sono stati accusati per il dirottamento sono stati condotti davanti al tribunale penale Khartoum per essere giudicati lo scorso 31 agosto. Il giorno successivo è stata approvata la sentenza di condanna per i 15 a cinque anni di reclusione mentre per i rimanenti eritrei l’Alto Commissariato per i Profughi delle Nazioni Unite sta vagliando se riconoscerli lo status di asilo politico.
1 settembre 2004
Un lavoratore Eritreo
Progetto “Cub Immigrazione”
PREMESSA
La Cub Immigrazione nasce come il seguito “naturale” dell’esperienza di associazionismo maturata da molti in “Macondo”.
In continuità, dunque, con quello specifico percorso abbiamo ritenuto indispensabile aprire uno sportello di consulenza legale in materia di immigrazione per confrontarci - con responsabilità à, sensibilità e competenza - con le specifiche problematiche e con le potenzialità di cui i lavoratori stranieri sono portatori..
I flussi migratoridiretti nel nostro paese costituiscono ormai un fattore ”storico”, destinato ad aumentare progressivamente nei prossimi anni, e quindi – al di là della politiche “di chiusura” condotte dai diversi governi succedutisi negli ultimi anni – bisogna cercare di affrontare le problematiche connesse con tale fenomeno in termini diversi, non esclusivamente e prevalentemente repressivi.
In quest’ottica pensiamo sia prioritario - anche in vista di un’auspicabile coinvolgimento degli stranieri nell'azione sindacale – cercare di comprendere a fondo le loro esigenze, determinate - in parte e per quanto di nostra competenza - anche dalla peculiare condizione giuridica loro attribuita.
La vitadegli immigrati è, infatti, fortemente condizionata da una serie numerosa di fattori tra i quali, solo per fare alcuni esempi, la necessità di far fronte a numerosi obblighi amministrativi (si pensi solamente a quelli relativi al permesso di soggiorno) e il desiderio di ricomporre il proprio nucleo familiare.
L’idea è quindi quella di costituire un gruppo di persone che fornisca, in primis, un servizio di consulenza legale agli stranieri che ne facciano richiesta e che cerchi, al contempo, di analizzare più in generale i limiti delle attuali politiche legislative in materia di immigrazione, svolgendo - a riguardo - anche una funzione di stimolo interna al sindacato.
AREE DI INTERVENTO DEL PROGETTO “CUB Immigrazione”
Il progetto Cub Immigrazione si articolerà in 4 aree di intervento.
Di queste alcune sono destinate a trovare immediata esecuzione, altre costituiscono l’obbiettivo da raggiungere nel medio/lungo periodo.
AREE DI INTERVENTO.
1. Area consulenza.
Apertura dello sportello legale diretto a fornire assistenza e consulenza su problematiche legali e giuridiche in materia di immigrazione.
Lo sportello sarà aperto – almeno inizialmente- 2 giorni a settimana.
Per permettere un’utenza differenziata gli orari di apertura al pubblico saranno, alternativamente, una sera e un pomeriggio e più precisamente:
a) Mercoledì ì (h. 19.30/21.00);
b) giovedì (h. 17.30/19).
2. Area formazione.
a) Attività di formazione periodica interna per gli appartenenti alla Cub immigrazione
b) Iniziative di formazione diretta al personale Cub. che ritenga necessario avere una conoscenza legale, seppur “minima”, in materia di immigrazione.
3. Iniziative di ricerca e documentazione
Costituzione di un archivio contenente materiale e pareri relativi a particolari problemi giuridici affrontati in materia di immigrazione.
4. Promozione ed organizzazione di convegni e seminari.
Promozione di convegni e seminari, “aperti al pubblico”, su temi relativi alla disciplina dell’immigrazione.
STRUTTURA INTERNA DEL PROGETTO “CUB Immigrazione”
All’interno della “Cub immigrazione” – fermo restando il principio generale della gestione collettiva del progetto - si diversificheranno i seguenti ruoli:
1. Coordinatore del progetto.
Il coordinatore sarà responsabile:
a) dei rapporti esterni dell’organizzazione (es. rapporti con altre organizzazioni; iniziative ..);
b) del buon andamento dell’attività dell’organizzazione (coordinamento tra le varie figure in seno all’associazione stessa, aggiornamento normativo…).
2. “Sportellista”
Lo sportellista - in vista di un ampliamento di organico – dovrà fornire la consulenza “base” agli stranieri e selezionare le richieste dell’utenza che necessitino di una assistenza qualificata da parte dell’avvocato.
3. Avvocati
Il loro intervento in sede di consulenza-assistenza legale dovrebbe risolversi alle solo questioni più delicate e solo dopo un primo esame del caso da parte dello “sportellista”.
Marzo 2002
“CUB Immigrazione”
Milano: V.le Lombardia 27 – tel. 02/70631804 fax 02/70602409
E.Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.