
Negli ultimi anni, nella Magistratura ha prevalso la linea di considerare tutti gli imputati come non colpevoli, ricorrendo ad un duplice artificio:
1 - una impostazione pseudoscientifica, secondo la quale i lavoratori che hanno operato in ambienti in cui viaggiavano libere le fibre di amianto, hanno assorbito le fibre killer che poi hanno covato per anni (periodo di latenza); tutte le fibre assorbite in seguito, non potrebbero aver ulteriormente aggravato il loro stato di salute.
2 - sul piano giuridico, un esagerato garantismo, secondo il quale non è possibile attribuire ad un manager la responsabilità dell'assorbimento della fibra killer proprio perché non si conosce quale e in che periodo essa è stata impiegata. Il delitto perfetto, in cui nessuno viene condannato.
Per analizzare questa problematica e individuare risposte da utilizzare nel corso dei procedimenti penali, è stato organizzato un Convegno venerdì 22 a Milano, a cui interverranno illustri specialisti sia nel campo della Medicina che nel campo del Diritto. La CUB è tra gli organizzatori, e pertanto vi invita caldamente a partecipare.
Milano 22 marzo 2019
Pierluigi Sostaro, responsabile Salute e Ambiente CUB Milano Pigi-sostaro-amianto-e-ingiustizia.pdf