LA VERGOGNA DEL PRECARIATO
Sul precariato per anni tutti d’accordo: destra e sinistra, imprenditori e sindacati concertativi.
Il mercato richiede flessibilità e competitività. La moderna schiavitù non scandalizza.
Da anni in Alitalia e nel Trasporto aereo migliaia di lavoratori sono costretti a subire, abbandonati a loro stessi, il ricatto occupazionale.
LAVORATORI MARGINALIZZATI E SENZA DIRITTI
La vertenza dei lavoratori di terra, iniziata a settembre 2003, contro il piano di liquidazione dell’Alitalia e in difesa del loro posto di lavoro ha favorito lo sviluppo di un’altra vertenza nella vertenza.
E’ emersa con forza la volontà dei lavoratori del call-center di uscire dalla schiavitù della precarietà: una situazione da tempo esplosiva ma tenuta sotto controllo da azienda e sindacati.
LA CESSIONE DEL CALL-CENTER ALITALIA: DOPO IL PRECARIATO LA … VENDITA DEI LAVORATORI!
Nel futuro dei lavoratori precari del call center e dei loro colleghi a tempo indeterminato, infatti, secondo il piano Mengozzi-Zanichelli-Cimoli non ci sarà Alitalia.
Questo sembra il destino di 300 colleghi dei quali oltre 180 precari, di cui circa 100 in Alitalia con contratto a termine da oltre 4 anni e alcuni addirittura da 7 anni!
E’ iniziata così la mobilitazione di centinaia di colleghi precari accanto ai lavoratori fissi dell’Alitalia. Ad oggi, però, la situazione di questi lavoratori non è cambiata.
STABILIZZAZIONE PER AA.VV. E AZ AIRPORT E …… ESPULSIONE PER IL CALL CENTER
Ma è di questi giorni la notizia dell’accordo tra azienda e le rappresentanze degli assistenti di volo che prevede la stabilizzazione per numerosi precari.
Ciò dopo la conferma a tempo indeterminato di centinaia di precari ad AZ Airport.
Questi accordi tra azienda e sindacati non fanno che confermare il quadro nel quale si sta predisponendo il piano di smantellamento dei servizi a terra della compagnia.
Già il piano Mengozzi, confermato poi da Zanichelli e successivamente da Cimoli, non prevedeva esuberi per il comparto volo e per i settori operativi di Handling (comunque in partnership).
Per il call center e altri settori (cargo, amministrazione, manutenzione, informatica) espulsioni, outsourcing, esternalizzazioni, societàarizzazioni ed esuberi.
COME TI PREPARO … il PACCO
Per il call center è già bell’e fatta Alicos con sede a Palermo nella quale convogliare tutto il personale prenotazioni e vendite ancora in forza in Alitalia e che svolge la attività per i passeggeri millemiglia, per i gruppi, ecc.
I disservizi sono sotto gli occhi di tutti ma il centro prenotazioni di Palermo deve fare utili e il suo presidente Savarese, anche se ancora dirigente Alitalia, quale amministratore di Alicos ha interesse ad espandere questa societàà che è in concorrenza con il call center AZ.
Ha interesse quindi a dimostrare, insieme a quei dirigenti Alitalia che hanno contribuito ad esternalizzare il centro vendite, che Alicos funziona ed è efficiente mentre il servizio ancora svolto in Alitalia non risponde alle esigenze produttive e commerciali dell’azienda .
Così si lascia il settore in stato di abbandono e addirittura gli insufficienti e obsoleti strumenti di lavoro (computer, piastre, cuffie e il risponditore automatico) si lasciano per mesi non funzionanti o con problemi di manutenzione.
Si prepara così il terreno per lo smantellamento del settore e si attua un’organizzazione del lavoro inefficace ed inefficiente per ridurne progressivamente la capacità produttiva .
Non sembra casuale quindi che proprio in questi giorni Magazine (periodico Alitalia) pubblichi una statistica sul servizio offerto dal call center dal quale emergono le inefficienze e il calo della qualità del servizio nel 2004 rispetto allo stesso periodo del 2003.
ANNI FA SI È ESTERNALIZZATA UNA PARTE DI ATTIVITÀ,
ORA SI INTENDE VENDERE ANCHE I LAVORATORI
Ancora ci chiediamo quali siano state le reali motivazioni che hanno indotto la dirigenza a trasferire in Sicilia quelle attività.
Una vendita a privati che nulla ha a che fare con il risanamento e il rilancio commerciale della Compagnia.
Una cessione che all’epoca Cempella fu dettata solo da fini politico-elettoralistici per alcuni, diventando un business per altri…
UN ALTRO PIANO E’ POSSIBILE
CONTRO LE PRIVATIZZAZIONI E L’AFFARISMO,
CONTRO IL PIANO DI DISMISSIONI
CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI
A fronte di questa vergognosa e insostenibile situazione di precariato e contro la vendita del call center, la CUB Trasporti continua a sostenere:
il mantenimento in Alitalia delle attività di call center;
il rientro delle attività già cedute ad Alicos;
la stabilizzazione immediata del rapporto di lavoro dei precari in Alitalia in funzione di un piano di sviluppo e di reale rilancio della compagnia;
nessuno scambio tra stabilizzazione del lavoro e vendita dei lavoratori.
4 giugno 2004
C.U.B. TRASPORTI